N10 Lo sapevi che … eupolis a domicilio – LA NECROPOLI DI SAN VALENTINO A SAN VITO AL TAGLIAMENTO

LA NECROPOLI DI SAN VALENTINO A SAN VITO AL TAGLIAMENTO

Nel 1972 venne scoperta, a seguito di alcuni lavori agricoli, una piccola necropoli della prima età del Ferro a ovest del centro di San Vito al Tagliamento, in località Retins, vicino alla chiesetta di San Valentino. La rilevanza delle prime tracce archeologiche emerse rendeva da subito evidente la necessità di uno scavo scientifico. L’indagine di scavo, condotta nel 1973 dall’Università di Trieste con il Centro di Antichità Altoadriatiche, fu il primo intervento sistematico in un’area funeraria protostorica nel territorio friulano e consentì di individuare i resti di circa 40 tombe a cremazione databili tra il X e il VII secolo a.C., pesantemente danneggiate dai lavori agricoli.

Nella maggior parte delle sepolture, i resti degli incinerati erano deposti in recipienti ceramici (olle, vasi tronco-conici e vasi biconici), mentre in tre casi, privi di frammenti ceramici, è probabile che i resti combusti fossero originariamente sistemati in contenitori in materiale deperibile. I corredi erano composti soprattutto da vasi biconici, da fusaiole in terracotta, da oggetti in metallo (spilloni, fibule, borchiette, asce, scalpelli, coltelli) e da perle in pasta vitrea. In circa due terzi delle tombe l’associazione tra gli oggetti del corredo ha permesso di individuarne il genere, per un totale di 12 sepolture maschili, 9 femminili e 3 di bambini.

Lo studio dei reperti che accompagnavano le tombe e della grande quantità di oggetti rinvenuti nel terreno rimescolato, provenienti da tombe intaccate o distrutte dai lavori agricoli, ha fornito, inoltre, qualche elemento utile alla comprensione del rituale funerario. Le tracce di deformazione da calore osservabili su alcuni spilloni e fibule hanno suggerito, infatti, che questi oggetti fossero appuntati sulle vesti dei defunti prima della deposizione sulla pira funebre. Altri manufatti metallici, invece, erano stati deformati intenzionalmente, per attuare così la defunzionalizzazione rituale di alcuni degli elementi del corredo.
Il quadro che emerge è quello di una comunità di villaggio ben inserita nei circuiti economico-culturali della prima età del Ferro, articolata e strettamente collegata al vicino Veneto e in parte all’ambito culturale Villanoviano. I corredi connotano la comunità di San Valentino in senso agricolo-artigianale: un’élite di personaggi maschili dediti alle attività produttive e un insieme di donne probabilmente impegnate in attività di filatura e tessitura. Nonostante le ricerche compiute, non è ancora stato individuato con certezza l’abitato corrispondente alla necropoli.

Le evidenze della necropoli di San Valentino, oggi conservate presso il Museo Civico “Federico De Rocco” di San Vito al Tagliamento, costituiscono un'importante testimonianza della prima età del Ferro nel territorio friulano.

Le foto dello scavo della necropoli e del vaso biconico sono tratte da:
Càssola Guida P., Pettarin S., Tasca G., La scoperta, lo scavo e la musealizzazione della necropoli di San Valentino (San Vito al Tagliamento, Pordenone), in Cividini T., Tasca G. (a cura di), Il funerario in Friuli e nelle regioni contermini tra l’età del ferro e l’età tardoantica / The Funerary in Friuli and surrounding Regions between Iron Age and Late Antiquity, Atti del Convegno Internazionale / Proceedings of the International Conference (San Vito al Tagliamento, 14 febbraio 2013), Oxford 2015, 7-15.

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